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Wedpreneur Academy

venerdì 3 dicembre 2021

Com’è cambiato il lavoro del wedding planner

Tra un mese la mia partita Iva compirà otto anni e questo mi porta a guardarmi indietro, almeno un po’.

Era il 2014, avevo messo i piedi nel mondo degli eventi nel 2008, ci avevo camminato in mezzo in varie vesti ma avevo iniziato quell’anno con la consapevolezza di un nuovo progetto che avevo tutta l’intenzione di portare a compimento.

Non sto qui a spiegarti cosa siano stati questi ultimi otto anni, ti voglio invece raccontare di cos’era questo lavoro un’era geologica fa.

L’immagine dell’infiocchettatrice di cui ancora senti parlare viene da lì, da quel periodo in cui un wedding planner doveva fare di tutto se voleva realizzare qualcosa di diverso. E questo mi faceva paura perché io non ho né passione né capacità per i lavori manuali, quindi l’idea di dover essere in grado di costruire delle bomboniere per me era un incubo.

Il fatto è che all’epoca molte cose che oggi troviamo velocemente con una semplice ricerca su Google erano solo oltreoceano, parte del lavoro dei wedding planner era importare quel gusto estetico e quel modo non convenzionale di vivere il giorno del matrimonio.

Per questo i wedding planner, volenti o nolenti, si ingegnavano a costruire tableau creativi, dipingere vasetti, fare fiocchetti, realizzare segnaposti. Ammetto di averlo fatto per un paio di eventi, ma non era sicuramente la mia cosa preferita.

La mia gavetta l’avevo svolta occupandomi di decine di eventi aziendali e mai una volta mi era successo di dover vestire i panni dell’artigiana, c’erano di volta in volta varie professionalità che venivano coinvolte.

Era quel tipo di consulenza che volevo offrire e mi sono impegnata per anni per comunicare il ruolo di professionista del wedding, non senza fatica perché l’immagine dell'accenditrice di candele è circolata per anni e ancora oggi è dura da scardinare.

Se ora, nel 2021, un wedding planner si può definire un consulente, un professionista e un imprenditore lo fa grazie ai pionieri di questo settore (quelli che hanno iniziato ancora prima di me) che hanno letteralmente portato in Italia un lavoro che non c’era e chi immediatamente dopo si è fatto in quattro per dimostrare la serietà e l’importanza di questa professione.

Era dura farlo dieci anni fa, quando non c’erano corsi (sicuramente nulla di paragonabile alla Digital School), non esisteva Canva e le moodboard si facevano usando un file di Word, Pinterest non era nemmeno stato pensato. Magari qualcuno avesse inventato ProJecto!

Mi viene da ridere ora al pensiero che qualcuno mi possa chiedere di costruire un tableau, eventuali fiocchetti ai tovaglioli sono quotati extra già in fase di preventivo e nessuno dei miei clienti mette in dubbio che io abbia altro da fare il giorno del matrimonio.

Quindi se inizi ora ad avvicinarti a questo mondo fallo con la consapevolezza di dover fornire una consulenza di alto livello a clienti ormai formati e coscienti rispetto alla nostra professione.

Wedpreneur Academy è nata per contribuire a diffondere questo tipo di visione e fornire supporto e formazione a tutti i wedding planner che vorranno continuare a rendere ancora più importante il nostro lavoro. 

 
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